Dante Alighieri – Vita Nova 30 e 31 – final.
a. Deh peregrini che pensosi andate… (sonetto)
Deh peregrini che pensosi andate,
forse di cosa che non v’è presente,
venite voi da sì lontana gente,
com’a la vista voi ne dimostrate,
che non piangete quando voi passate
per lo suo mezzo la città dolente,
come quelle persone che neente
par che ‘ntendesser la sua gravitate?
Se voi restate per volerlo audire,
certo lo cor de’ sospiri mi dice
che lagrimando n’uscirete pui.
Ell’ha perduta la sua Beatrice;
e le parole ch’om di lei pò dire
hanno vertù di far piangere altrui.
b. A Morte toca sua flauta.
c. Oltre la spera che più larga gira… (sonetto)
Oltre la spera che più larga gira
passa ‘l sospiro ch’esce del mio core:
intelligenza nova, che l’Amore
piangendo mette in lui, pur su lo tira.
Quand’elli è giunto là dove disira,
vede una donna, che riceve onore,
e luce sì, che per lo suo splendore
lo peregrino spirito la mira.
Vedela tal, che quando ‘l mi ridice,
io no lo intendo, sì parla sottile
ao cor dolente, che lo fa parlare.
So io che parla di quella gentile,
però che spesso ricorda Beatrice,
sì ch’io lo ‘ntendo ben, donne mie care.
d. A Morte eternamente tocará sua flauta.
e. Beatriz – retrato.
(canta Jorge Teles)
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